Il Carnevale del Diavolo (Diablos Festivos) per glorificare la Madre Terra
Siamo fieri di aver supportato uno degli eventi più straordinari della cultura argentina, dove l’unica connessione esistente è quella con la terra.
In questa era di ultra connettività e conformismo globale c’è sempre un luogo in cui si manifesta l’inaspettato.
Per questa semplice ragione continuiamo il nostro viaggio nella diversità, esplorando destinazioni sempre inedite alla ricerca di autentiche forme di meraviglia umana. Nel mezzo delle Ande argentine, vicino alle frontiere dell’Occidente, c’è un piccolo villaggio in cui tutte le direzioni mutano nel loro opposto, ridefinendo il senso del tutto. È un luogo in cui i diavoli sono buoni e dove l’unica connessione che conta è quella con la Madre Terra. Qui il tempo continua ad essere un’estensione dell’anima e il concetto di stile una pura forma di espressione personale, lontana migliaia di chilometri dall’hype dei social media.
Nel piccolo villaggio di Uquía, situato nella valle di Quebrada de Humahuaca, tra Tilcsara e Humahuaca, diverse culture e gruppi etnici hanno convissuto per secoli, fondendosi, nonostante tutto, gli uni negli altri.
Ed è proprio dall’incontro fra i costumi spagnoli e quelli indigeni che è emerso il rituale del Carnevale del Nord, diventato la scenografia di un nuovo progetto fotografico che racconta luoghi e persone che vivono in modo autentico la nostra Terra. Nei mesi di gennaio e febbraio, il Carnevale diventa l’epicentro della vita degli abitanti della regione di Jujuy, incarnando un momento talmente significativo da dettare il ritmo della vita di ciascun abitante di questa terra magica. Dominato da costumi di diavoli colorati, adornati con specchi, per tenere lontani gli spiriti maligni, il Carnevale è una celebrazione di libertà, vitalità, folkflore e tradizione, in cui ogni individuo e la comunità stessa si riconnettono con la più pura gioia di vivere. Attraverso il ruolo centrale delle maschere e trasportati dal ritmo della musica e dall’ebbrezza dell’alcol, è come se gli abitanti del luogo abbandonassero sé stessi al lusso della natura, per poi ritrovarsi, catarticamente e profondamente rivitalizzati. La celebrazione inizia con il dissotterramento del Pachamama, lo spirito della fertilità, e si conclude con il suo seppellimento. Quando tutti buttano via la propria maschera, recuperano le loro identità, riprendono le loro vite.
In questo luogo di frontiera, nel cuore delle Ande, abbiamo scoperto che l’universo non sempre si muove nelle medesime direzioni. Abbiamo compreso che la diversità è un patrimonio da coltivare e conservare, a maggior ragione per le popolazioni locali, poverissime ma orgogliose di investire così tanto per un evento che rappresenta la loro essenza e per non lasciare che il sempre-identico si imponga su tutto, chiudendo per sempre le porte dell’animo umano in faccia alle infinite prospettive del possibile. Il nostro titolare ha deciso a titolo personale di sostenere economicamente il Carnevale del Nord 2019 per continuare a dare vita alla meraviglia di questa creazione.
Il viaggio continua…